Le hot rod, letteralmente bielle roventi, sono delle vetture, spesso storiche, notevolmente modificate. In origine il termine indicava la pratica di prendere una vecchia e poco costosa auto e di alleggerirla togliendo i paraurti, i finestrini, il tetto e tutte le parti non indispensabili. Il motore veniva sostituito o migliorato per avere una maggiore potenza. Venivano aggiunti pneumatici più grandi e l’auto veniva verniciata in modo molto appariscente.
Ci sono diverse ipotesi sull’origine del termine. Una prima ipotesi fa risalire il termine alla contrazione di "Hot Roadster" mentre secondo altri questo termine deriva dall’operazione di sostituzione delle bielle, in inglese "rod", effettuata per permettere al motore di raggiungere un numero di giri superiore senza incorrere nel rischio di avarie meccaniche. Durante gli anni ‘50 e ‘60 questo termine veniva usato in senso dispregiativo per qualsiasi vettura che fosse diversa dalla massa delle vetture prodotte in serie. Nel 1970 gli "hot rodder" cercarono di ripulire la loro immagine e adottarono il termine "Street rod" per definirsi.
Sempre negli anni '70, iniziano a comparire le prime vetture denominate "Rat rod". Sebbene derivino dalle "Hot rod" e usino le medesime vetture di base per la preparazione, sono diverse per filosofia e resa estetica. Le "Rat rod" sono vetture restaurate solo nella parte funzionale, spesso usando pezzi meccanici provenienti da più modelli. L'aspetto estetico non viene curato, e danneggiamenti quali rigature, ammaccature e ruggine sono caratteristiche distintive delle "Rat rod".
Le Hot rod sono importanti nella cultura americana. Il giornalista e saggista Tom Wolfe fu uno dei primi a riconoscere l’importanza degli hot rod nella cultura popolare e con il suo libro del 1965 The Kandy-Kolored Tangerine-Flake Streamline Baby fece conoscere questo fenomeno fuori dai confini degli appassionati.
L'era degli hot rod
L'epoca di maggior sviluppo delle "Hot rod" va dal 1945 al 1965, toccando il suo massimo nel 1955. In questo periodo c’era una grande disponibilità di vetture prodotte prima della seconda guerra mondiale, che, spesso, per avarie meccaniche erano state eliminate e che potevano essere acquistate a basso prezzo pur avendo ancora telaio e carrozzeria efficiente. Dagli Hot rodder queste vetture venivano chiamate Vintage Tin (scatole di latta d’epoca).
Esempio di Hot rod, con verniciatura a fiamme. In questo caso la copertura del motore non è stata rimossa.
La tipica vettura hot rod era una vettura pesantemente modificata dove quasi tutti i componenti, (motore, trasmissione, sterzo, etc.) erano stati sostituiti. I motori preferiti per queste trasformazioni erano il Ford V8 Flathead o lo small block V8 della Chevrolet per le loro relativamente ridotte dimensioni, la potenza e la facilità di reperirli.
L’età classica delle hot rod finì sia per la rarefazione delle vintage tin sia per l’avvento delle muscle car, vetture potenti e veloci prodotte in serie che non richiedevano quasi nessun intervento, mentre per realizzare una hot rod bisognava saper lavorare come meccanico, saldatore e carrozziere.
Gli Hot rod sono stati immortalati da televisione e cinema in famosi film e telefilm come Happy days e American Graffiti.
Gli Hot rod oggi
Negli Stati Uniti, specie sulla costa occidentale, esiste ancora una cultura Hot rod notevolmente sviluppata. I costruttori di tali vetture, come il kustomizer Jesse G. James, famoso anche per i suoi "chopper", sono entrati a far parte della cultura popolare. La cultura hot rod si è notevolmente sviluppata anche in Svezia dove ci sono molti appassionati, chiamati "raggare", di questo tipo di vetture e diversi club dedicati all’Hot rod.
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